Rischi e vantaggi dell’Intelligenza artificiale: il dialogo tra Federico Cabitza ed Emanuele Menietti al CICAP Fest 2023
di Camilla Fiz
Definire i confini dell’intelligenza artificiale, muovendosi tra etica e nuove tecnologie. Questo il tema della conferenza di Federico Cabitza, esperto di informatica e docente presso l’Università Bicocca di Milano, moderata da Emanuele Menietti, giornalista del Post. La conferenza si è svolta domenica 15 ottobre a Palazzo del Bo, a Padova, durante la sesta edizione del CICAP Fest.
L’incontro è iniziato dalla domanda: che cosa è l’intelligenza artificiale? “Dopo numerose definizioni, oggi in Europa, con questa espressione si intende qualsiasi programma software capace di generare un output (es. immagini, testi, suoni o previsioni), che influenzano l’ambiente con cui interagisce”, ha detto Cabitza, ammettendo che “è una spiegazione molto generica, ma rappresenta un punto di partenza”. La conversazione è proseguita approfondendo esempi virtuosi di impieghi di intelligenza artificiale: “ChatGPT è in grado di produrre testi in modo così simile a un essere umano, che anche esperti linguisti si trovano in difficoltà a distinguerli. Lo stesso avviene per la generazione di immagini.”
In seguito Menietti ha condotto la conversazione verso gli aspetti più critici di queste tecnologie: la trasparenza, il rischio di discriminazione e l’impatto ambientale. “Questi sistemi non sono trasparenti, nemmeno per chi li ha sviluppati”, ha affermato Cabitza, spiegando come il loro funzionamento dipenda da operazioni non riconducibili alla nostra logica. Un altro fattore cruciale sono i dati utilizzati dagli algoritmi: se non sono di qualità possono portare a discriminazioni: “Per migliorare questi aspetti bisogna responsabilizzare le principali aziende che investono su intelligenza artificiale, perché abbiano un approccio etico e considerino le conseguenze dei loro modelli”, ha proseguito.
Per quanto riguarda l’impatto ambientale, invece, Cabitza ha presentato dei dati sulla grande spesa energetica di un sistema di intelligenza artificiale come ChatGPT. Il tutto, per porre un problema urgente: “È 9-10 volte più alta di una ricerca su Google. In futuro si ridurrà l’impatto ambientale di questi sistemi, ma oggi è un importante e urgente punto di riflessione, sia per chi li sviluppa, sia per chi li usa.”
L’incontro si è concluso con un’esortazione al pubblico a utilizzare l’intelligenza artificiale, ma con cautela: “Quando si vedono contenuti diffusi online, bisognerebbe analizzarli con spirito critico e considerare che potrebbero essere frutto di intelligenza artificiale, anche se sono molto realistici”, ha detto Cabitza, invitando inoltre tutti a sfruttare queste tecnologie a proprio vantaggio: “In determinati contesti, l’IA può migliorare il lavoro umano. Bisogna però conoscere i rischi, sapere quando può essere di aiuto o solo un danno”.