Il terzo occhio

L’esercizio fisico riduce il rischio di cancro? Uno studio prova a spiegare se e come

di Laura Costantin

Praticare regolarmente attività fisica avrebbe un ruolo importante nella prevenzione dei tumori, riducendone sia l’insorgenza sia il rischio di recidiva. Restano però da comprendere i meccanismi attraverso i quali l’attività fisica esercita i suoi effetti benefici. Su questo argomento si sono concentrate le indagini dei ricercatori del MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas. I risultati della ricerca, pubblicati su Clinical Cancer Research, indicano che l’esercizio fisico riduce l’infiammazione e migliora la capacità del sistema immunitario di scovare e rimuovere le cellule potenzialmente dannose, dimostrando cosi per la prima volta gli effetti biologici dell’attività fisica.

Lo studio

Ma cosa succede nel nostro corpo e quali sono i meccanismi attraverso i quali l’attività fisica è in grado di ridurre il rischio di insorgenza del cancro? Per rispondere a queste domande, i ricercatori dell’MD Anderson Cancer Center hanno analizzato gli effetti dell’esercizio fisico su un un gruppo di pazienti affetti da sindrome di Lynch, una malattia ereditaria che comporta un elevato rischio di cancro del colon-retto e anche dell’endometrio nelle donne.

Lo studio ha coinvolto 21 pazienti di età compresa tra 18 e 50 anni per un periodo di 12 mesi. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi. A un gruppo è stato assegnato un programma di allenamento che comprendeva tre sessioni di ciclismo ad alta intensità (HIIT) da 45 minuti a settimana, l’altro gruppo ha seguito la terapia standard ed è stato solo informato dei benefici dell’allenamento.

Attività fisica e sistema immunitario

Gli autori dello studio hanno monitorato l’attività cardio-respiratoria nei due gruppi e grazie a nuove tecniche di analisi dell’espressione genica, hanno potuto analizzare la risposta delle cellule immunitarie nel sangue e nei tessuti del colon dei pazienti.

Da quest’analisi è emerso che le cellule immunitarie nel sangue e nei tessuti del colon erano più attive nei partecipanti che praticavano esercizio fisico ad alta intensità tre volte a settimana. Inoltre le persone di questo gruppo avevano anche livelli più bassi del marcatore infiammatorio prostaglandina E2 (PGE2) rispetto al gruppo di controllo.

Entrambi questi cambiamenti suggeriscono una risposta immunitaria più forte nei soggetti sottoposti ad allenamento ad alta intensità e i ricercatori ritengono che questi cambiamenti siano da collegarsi ad un potenziamento del sistema di “sorveglianza immunitaria” del corpo per individuare ed eliminare le cellule che altrimenti diventerebbero cancerose.

Un nuovo farmaco: l’esercizio fisico

L’allenamento di 45 minuti di ciclismo ad alta intensità per tre giorni alla settimana è stato specificamente disegnato per questo studio e ci dà quindi anche qualche indicazione su quale sia il tipo di attività fisica più efficace per ridurre il rischio di cancro.

“Volevamo essere molto concreti sulla raccomandazione“, afferma Vilar-Sanchez, oncologo, professore di Prevenzione Clinica del cancro del’ Anderson Cancer Center e autore principale della ricerca. “Le persone non aderiscono a vaghi consigli sullo stile di vita come ‘basta fare esercizio’. Volevamo collegare un effetto biologico specifico a un intervento molto concreto”.

Lo studio ha molte limitazioni, tra cui il numero molto piccolo del campione, la mancanza di eterogeneità razziale e la natura non randomizzata del disegno, e saranno necessari ulteriori studi clinici randomizzati per confermare l’efficacia preventiva dell’allenamento aerobico e i meccanismi biologici sottostanti, ma è il primo a mostrare un legame tra esercizio fisico e cambiamenti nei biomarcatori immunitari.

“Può essere difficile per i pazienti impegnarsi a prendere una pillola”, prosegue sempre Vilar-Sanchez. “Ma se saremo in grado di convalidare i benefici preventivi di questo approccio in studi futuri, speriamo di offrire una ‘prescrizione di stile di vita’ e dare ai pazienti con sindrome di Lynch un nuovo modo per ridurre possibilmente il rischio di cancro nel tempo”.

Foto di Mabel Amber, who will one day da Pixabay