Le false regole della Dea bendata: irrazionalità e superstizioni legate a lotterie e gioco d’azzardo
di Chiara Siracusa
Periodo di feste, periodo di giocate a carte e di lotterie.
Secondo un rapporto presentato nel 2019 dalla società “The European Lotteries”, l’Italia è tra i paesi in cui si spende di più in lotto, lotterie ed affini. Una statistica di cui è meglio non vantarsi, a prescindere dal principio irrazionale del gioco d’azzardo.
Molti giochi di carte affinano le capacità strategiche, oltre ad intrattenere e divertire, e sebbene permanga una grossa parte di fortuna, hanno delle regole e tutta una serie di tattiche che possono essere messe in pratica. Basti pensare ai popolarissimi tornei di scopone, tressette, canasta o burraco, che affinano l’intesa nel gioco di squadra. La maggior parte dei giochi più popolari però, sono per lo più basati sul semplice caso. I tantissimi giochi di carte o a tessere, come la tombola, hanno poco o nulla a che vedere con la strategia, sebbene le discussioni che vi sono intessute attorno prendano talvolta le vesti di discorsi razionali. Usando una terminologia presa dai discorsi scientifici e statistici, ingannano molti, quando invece si tratta di pura superstizione.
Proprio in questo periodo infatti, ricorrono le decine di lotterie e giochi basati su estrazione di numeri. Vuoi perché si tratta di un periodo in cui si è inclini a spendere di più, o perché si è fiduciosi che l’anno nuovo possa portare qualcosa di positivo, migliaia di biglietti vengono venduti attorno alle ultime settimane dell’anno. Pensiamo forse che nel nuovo anno la fortuna ci possa arridere? Forse anche lei segue il calendario gregoriano? Su questo gioca chi vuole che noi giochiamo appunto, legando a doppio filo importanti premi di denaro al periodo di festa più atteso e vissuto dell’anno. Estrazioni che si vanno moltiplicando, diventando addirittura giornaliere, e che sembrano accrescere enormemente le probabilità di vincita, mentre serve solo a gonfiare il numero dei biglietti acquistati.
La prima vera lotteria italiana risale al 1449 quando, a Milano, 300 ducati spettavano al vincitore che aveva acquistato il biglietto per 1 ducato. Il secolo scorso ha stabilito il concetto moderno di lotteria e dagli anni ‘50 fino agli anni ‘90, in Italia, ben 13 lotterie nazionali sono state attive e ben seguite. Trasmissioni e premi gratta e vinci sono diventati corollari per attirare ancora più giocatori. Nel primo periodo, ovvero negli anni ‘50, ogni biglietto costava 500 lire, e si ambiva ad una vincita di 100 milioni di lire. Attualmente si può vincere fino a 5 milioni di euro, e visto il numero di biglietti emessi, la probabilità di vincere si attesta in media intorno all’1 su 11.000.000. Questo valore è diminuito nel corso degli anni, di pari passo all’incremento dei biglietti stampati, sebbene i numerosi premi accessori, giornalieri e settimanali, sia aumentato.
Ma il mondo della superstizione dei numeri è vario e complesso. Si tratta di abitudini talmente radicate da non essere percepite affatto come superstizione, quanto come norma comune, anche tra coloro i quali si professano particolarmente razionali. Anzi, probabilmente pur consapevoli dell’assurdità di alcune credenze, la maggior parte dei giocatori adduce la giustificazione pascaliana: credere non nuoce. Eppure sì, nuoce alle tasche e al sistema del gioco che si ritrova sempre più forte e per qualcuno anche dannoso.
Vediamo alcune delle più frequenti credenze in merito:
- Comprare in un determinato luogo perché lì si vince di più. Nel piccolo questo succede quando le ricevitorie espongono con orgoglio che lì è stato venduto un biglietto vincente, o vi si è scommessa la giocata che ha conquistato migliaia di euro. Anche testate giornalistiche importanti (al di là delle pubblicità che arrivano dentro le nostre case) brindano alle provincie più fortunate di Italia. Roma, dopo complessi calcoli, per esempio risulta come la provincia con più alta vincita pro capite e montepremi. Veri e propri strumenti di conosciuti quotidiani online sono disponibili per poter selezionare la regione e la provincia ed ottenere un’ottima statistica grafica.
- Se si commissiona una giocata ad un amico o un parente, saldar loro immediatamente la cifra necessaria. Porre altre persone in mezzo equivale a deviare l’interesse della dea bendata. Quindi sarebbe meglio evitare di farsi anticipare i soldi per una giocata al lotto o mandare qualcuno al posto nostro per acquistare un biglietto della lotteria. Qualora succedesse bisogna saldare tutti i debiti prima dell’estrazione.
- Promettere percentuali della vincita ad amici e parenti: magari il buon cuore predispone la giocata a nostro favore. O forse san Pantaleone, secondo la tradizione popolare napoletana santo d’ufficio per il gioco, premia le buone intenzioni. Precise indicazioni sono disponibili per chi desidera numeri sicuri da giocare: specialmente le ragazze in età da marito e alla ricerca della dote devono pregare nove sere consecutive il santo di Nicomedia per ottenere le combinazioni vincenti.
- Esserci arrivati a un tanto così! Sembra un evento eccezionale l’estrazione di numeri vicini e il fatto che il biglietto estratto sia simile al nostro: ci dà la sensazione di essere stati sfiorati dalla fortuna. Quindi si è tentati di provare ancora una volta, perché allora toccherà proprio noi!
Il mettere in relazione eventi che non hanno alcun rapporto è assolutamente naturale: fa parte del nostro essere umani, con la necessità di dare un senso al caos che ci circonda. È vero che la vincita potrebbe essere legata al luogo della giocata, ma per una mera questione statistica. Se in una città vengono venduti più biglietti o si effettuano più giocate, ci sarà una maggiore probabilità che il biglietto fortunato venga venduto lì. Stesso discorso vale per il significato che attribuiamo ai numeri, associandoli ad eventi o tra di loro, come se codificassero un altro significato. A conti fatti due numeri “lontani” hanno la stessa probabilità di venire estratti insieme, se confrontati a due numeri “vicini”. Non sono infatti da trattare come entità numeriche, quanto piuttosto come nominali. Potrebbero benissimo essere sostituiti da simboli stilizzati.
Un ruolo dei giochi è sicuramente quello sociale, che non trattiamo in questa sede. Ma importante è averne consapevolezza: soprattutto dei prodotti di cui si usufruisce, specialmente quando questi stessi siti consigliano strategie e promuovono i numeri ritardatari, nel frattempo scrivendo della superstizione come un retaggio medioevale, nonostante oggi non possiamo dirci da meno.
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