Denti limati e crani allungati: le modificazioni del corpo in epoca vichinga
In un nuovo studio dal titolo Body Modification on Viking Age Gotland. Filed Teeth and Artificially Modified Skulls as Embodiment of Social Identities, pubblicato sulla rivista Current Swedish Archaeology, due ricercatori hanno analizzato le modificazioni corporee presenti sugli scheletri del Gotland di epoca vichinga, provando ad ipotizzarne il ruolo nell’identità sociale degli individui che le portavano.
Le modificazioni corporee sono ben note e documentate in molte società moderne e antiche. Si tratta di interventi che si effettuano sul corpo umano intenzionalmente e che spesso sono permanenti.
Solitamente l’intento è quello di comunicare qualcosa alle altre persone, ad esempio l’appartenenza ad un gruppo sociale o etnico, a qualche filosofia o religione o anche solo seguire la moda del momento. Alcuni esempi di modificazioni corporee possono essere scarificazioni, tatuaggi, allungamento o compressione di qualche parte del corpo, ma anche piercing o procedure di chirurgia plastica. Queste modificazioni ci circondano tutti i giorni e, se fanno parte della nostra cultura, possiamo capirne il significato. Nel mondo occidentale odierno, ad esempio, certi tatuaggi possono appartenere ad alcuni gruppi politici, così come chi ostenta un intervento di chirurgia plastica vuole probabilmente dare una certa immagine di sé.
Anche nel mondo antico esistevano diversi tipi di modificazioni corporee, ma non sempre sono rilevabili archeologicamente. Per quanto ne sappiamo oggi, nella penisola scandinava durante l’epoca vichinga erano presenti tre tipi di modificazioni corporee: il tatuaggio, la limatura dei denti e la modificazione cranica. Lo studio di cui stiamo parlando si concentra sugli ultimi due poiché hanno in comune l’area geografica: i ritrovamenti si concentrano nell’isola svedese di Gotland. Le due pratiche sono però molto diverse, secondo i ricercatori, nelle loro valenze sociali.
La limatura dei denti è una pratica ben nota e conta circa 130 esempi. In tutti i casi si tratta di maschi adulti. Sui denti vengono incise singole linee orizzontali sugli incisivi, principalmente dell’arcata dentaria superiore. Inizialmente gli archeologi ritenevano che si trattasse si un’usura derivata da qualche tipo di attività artigianale, come la produzione tessile, ma ulteriori ricerche hanno dimostrato che l’utilizzo dei denti come strumenti di lavoro lascia tracce completamente diverse. Le linee sono invece state incise intenzionalmente forse con una lima metallica.
Secondo le analisi degli isotopi dello stronzio, che permettono di individuare dove un individuo ha passato l’infanzia, realizzate su una piccola serie di individui con denti limati, la maggior parte proveniva dall’isola stessa che forse era il centro di questa usanza (anche se i due casi più antichi attualmente conosciuti provengono dalla Scania e Uppland, sulla terraferma svedese). Questa pratica è stata interpretata nel tempo in modi diversi: residuo accidentale di un’attività artigianale, segno identificativo di una particolare élite di guerrieri o, invece, di persone ridotte in schiavitù e ad oggi non è stata ancora trovata una risposta sicura.
Per quanto riguarda la modificazione intenzionale del cranio, invece, è stata riscontrata solamente su tre individui di sesso femminile, risalenti alla seconda metà dell’XI sec., sepolti secondo le tradizioni funerarie locali e con ricchi e gioielli e accessori tipici del vestiario femminile. L’assenza di un vero e proprio corredo è una caratteristica che potrebbe essere indice di un contesto paleocristiano. Come indicato dalle analisi del DNA effettuate su due dei tre individui, una donna era di origine locale mentre l’altra proveniva dall’area baltica orientale, forse dalla Lituania. L’usanza della modificazione cranica ha, sulla base di ritrovamenti simili risalenti al periodo migratorio, probabilmente origine nell’Europa sudorientale, ma, anche se stretti contatti commerciali tra la Scandinavia e l’Europa orientale fino al Mar Nero sono ben documentati dal punto di vista archeologico, non è chiaro come sia arrivata a Gotland. I ricercatori hanno avanzato alcune ipotesi. Le tre donne, forse figlie di mercanti scandinavi, potrebbero essere nate nell’Europa sud orientale, dove furono sottoposte alla modificazione cranica in tenera età, oppure potrebbe essere una pratica scandinava non ancora conosciuta. La cosa interessante però è che le tre donne possono essere inserite, secondo i ricercatori, in un background comune, data la stretta vicinanza geografica e cronologica e l’esecuzione tecnica molto simile.
Limatura dei denti e modifica intenzionale del cranio sono due interventi che lasciano un segno molto evidente sul corpo di chi vi si sottopone e possono dunque essere visti dall’intera comunità nella quale l’individuo è inserito. Gli autori dello studio si chiedono dunque quale poteva essere l’intento comunicativo di queste pratiche sia verso la comunità ristretta di appartenenza che verso l’esterno.
Per quanto riguarda la limatura dei denti, si tratta secondo i ricercatori di un sistema interno alla società vichinga di Gotland. Poiché era praticata su maschi adulti, possiamo supporre che fosse una scelta consapevole: i membri di un determinato gruppo sociale potevano identificarsi a vicenda. Si trattava quindi di un un segno speciale che veniva utilizzato solo in un gruppo chiuso, anche se non era probabilmente del tutto incomprensibile agli estranei, poiché il significato generale della pratica era forse noto anche a persone esterne che quindi potevano identificare l’individuo come appartenente ad un certo gruppo.
La modificazione del cranio, invece, per essere efficace deve essere svolta in modo continuativo sui bambini fino ai tre anni di età. La pratica è stata dunque imposta alle tre bambine neonate e non è frutto di una loro scelta consapevole. Nelle zone nelle quali l’intervento era comunemente praticato, esso aveva una valenza ben precisa: distingueva gli individui di rango elevato. Ma a Gotland era un segno probabilmente sconosciuto alla maggioranza delle persone e forse rigettato anche dalle stesse tre donne che infatti non portarono avanti la pratica.
Rimangono aperte alcune domande. Qual era il reale significato delle limature dei denti? I parenti delle donne con modificazioni craniche erano membri rispettati della comunità locale entrati in contatto con questa usanza nell’Europa sudorientale? Oppure c’erano degli stranieri sposati con membri delle loro famiglie di appartenenza? O, ancora, appartenevano a famiglie di mercanti locali che in seguito a viaggi commerciali di successo avevano adottato usanze straniere? Oppure erano considerate outsider il cui aspetto insolito era visto non tanto come espressione di una cultura straniera quanto come una curiosità che li rendeva speciali e diversi?
Purtroppo, allo stato attuale delle ricerche, non è possibile ricostruire il significato esatto di queste due modificazioni intenzionali del corpo.
Immagine in evidenza: Denti limati dalla tomba 25 di Slite, Othem parish, Gotland. © SHM/Lisa Hartzell SHM 2007-06-13 (CC BY 2.5 SE). Dall’articolo Toplak, M. S. and Kerk, L. (2024) “Body Modification on Viking Age Gotland : Filed Teeth and Artificially Modified Skulls as Embodiment of Social Identities”, Current Swedish Archaeology