Approfondimenti

La Luna e le nascite: un mito duro a morire

Questo articolo è parte del programma di “Stregati dalla Luna”, iniziativa nata dalla collaborazione tra il CICAP e l’Unione Astrofili Italiani (UAI), che mira a raccontare e sfatare le principali fake news e leggende metropolitane riguardanti la Luna e lo spazio, con l’intento di gettare le basi per una corretta informazione scientifica. Tutte le iniziative su  www.cicap.org/StregatiDallaLuna

Le credenze legate alla Luna sono numerosissime e ben radicate, le fasi lunari sono un fenomeno evidente, soprattutto in situazioni in cui non esistono fonti luminose artificiali e la luce della Luna condiziona la vita di chi debba svolgere attività notturne. Le maree sono un fenomeno innegabile dovuto alla Luna, e forniscono una pseudo spiegazione razionale ad influenze lunari su qualsiasi cosa contenga acqua. In generale queste credenze si basano su una sorta di magia simpatica: le cose che devono crescere vengono favorite dalla Luna crescente, quelle in cui la crescita va contenuta dalla Luna calante. La Luna avrebbe un effetto diretto in particolare sulla fisiologia umana con effetti relativi a crescita dei capelli, variazioni di umore, disturbi psichiatrici e comportamenti criminali (soprattutto nella cultura anglosassone, dove il termine lunatic indica una persona con disturbi psichiatrici), ed effetti sulla salute, in particolare sul sistema circolatorio.

Fondamentalmente da sempre la Luna è collegata, nelle culture di tutti i popoli, all’universo femminile ed alla fertilità. L’influenza lunare sull’apparato riproduttivo femminile è particolarmente suggestiva per diversi motivi, principalmente per la quasi coincidenza del periodo delle fasi lunari (mese sinodico di 29 giorni) e del ciclo mestruale medio. Altri motivi di ordine simbolico rafforzano questa credenza: la presenza di acqua nel sacco amniotico, che viene collegata con le maree, la crescita della pancia nella gravidanza, connessa con la forma della Luna nella fase crescente. La Luna quindi influenzerebbe direttamente i concepimenti, le nascite e pure il sesso dei nascituri, sia negli esseri umani che in altri animali, e di conseguenza le nascite si concentrerebbero in alcuni giorni del mese lunare.

Le credenze variano nel tempo e tra le culture, ma la più diffusa riporta un numero maggiore di nati dopo la Luna piena, quando la “pancia” lunare simbolicamente si sgonfia, oppure a ogni cambio di Luna. Il numero di nati maschi sarebbe maggiore con la Luna crescente, mentre le bambine nascerebbero preferenzialmente con la Luna calante. La credenza è molto forte, anche tra persone come medici o ostetrici professionalmente coinvolti nelle nascite, come mostrano diversi studi in letteratura (Vance, 1995; Gokhale, & Kumar, 2023; Joshi et al, 1998). Anche una serie di interviste condotte dal gruppo CICAP Piemonte (Pennacino et al, 2003), alle ostetriche degli ospedali S. Croce e Carle di Cuneo e S.S. Annunziata di Savigliano ha evidenziato come una frazione consistente di queste sia convinta che la variabilità nel numero di nascite possa essere dovuta alla Luna. Qualcuna parla di un’influenza con la Luna calante, altre con la Luna crescente, mentre qualche collega ritiene che il numero delle nascite sia casuale, oppure non si esprimono in merito, o sono decisamente scettiche riguardo a queste tradizioni. In ogni caso le credenze non sono abbastanza forti da spingere a pianificare variazioni di turni legate alle fasi lunari.

Un effetto di questo tipo non è del tutto implausibile, e può dipendere sia da un’influenza lunare sulla fertilità e/o sul ciclo mestruale, che da un’influenza sui meccanismi che scatenano il parto. Naturalmente, il fatto che questi effetti siano ad ora sconosciuti richiede che prima di ipotizzarli seriamente, il fenomeno proposto sia evidenziato da studi statistici rigorosi. Indagini di questo tipo sono tecnicamente semplici, in quanto le nascite nella nostra società sono registrate con precisione, e quindi in linea di principio basta collegare a ciascuna nascita la relativa fase lunare ed effettuare un’analisi statistica, anche se ultimamente le norme di tutela della privacy rendono più complicato accedere a questi dati.

Gli studi del CICAP

Gruppi CICAP hanno condotto alcuni studi, purtroppo presentati a congresso o su web ma mai pubblicati in modo ufficiale. Personalmente ho condotto uno di questi studi (Fini, Comoretto, 2000) sui nati registrati all’anagrafe del Comune di Firenze tra il giugno 1976 e il novembre 1986, per un totale di 23658 nati. Non si sono evidenziate variazioni nel numero dei nati o nel rapporto tra i sessi nel corso del mese lunare.

Questa ricerca ha permesso di constatare i problemi di cui si deve tener conto. Innanzitutto le nascite sono medicalizzate, e questo influisce sulla data del parto. Nei dati anagrafici non viene registrato se il parto è avvenuto spontaneamente o se sia stato indotto, se sia avvenuto a termine, o comunque se risenta di interventi esterni. Oggi in una frazione consistente delle nascite la data viene forzata con vari metodi per motivi di ordine medico, con il caso estremo costituito dai parti cesarei, ma anche i parti per via naturale possono essere accelerati qualora vi siano indicazioni mediche a riguardo, o semplicemente per un protrarsi anomalmente lungo della gravidanza. Nel nostro campione si evidenzia un calo di natalità domenicale, di circa il 17%, con una frequenza uniforme negli altri giorni. Studi più recenti mostrano un calo anche il sabato, e un andamento disomogeneo nei rimanenti giorni. Siccome il periodo lunare è molto vicino a 4 settimane, questa periodicità artificiale può produrre un effetto spurio, soprattutto se il periodo esaminato è breve. L’effetto dovrebbe tuttavia attenuarsi notevolmente e sparire se i dati di natalità coprono più anni.

Il problema può essere ovviato effettuando l’analisi su dati raccolti da cartelle cliniche, ma chiaramente questo comporta un lavoro maggiore e la numerosità del campione ne risente. Diversi studi si focalizzano su ambienti rurali, sia verificando registri anagrafici in periodi storici in cui l’ospedalizzazione delle puerpere era molto più ridotta, sia analizzando le nascite in paesi a bassa ospedalizzazione. Anche in quest’ultimo caso rimangono problemi. Restando al nostro ambiente culturale, evidenze di forzature si possono vedere nei picchi di nascite in giorni particolari, come Natale e Pasqua, anche se qui la forzatura riguarda più la data di registrazione che l’effettiva nascita. Analogamente ci possono essere motivi culturali per registrare la nascita, o addirittura forzare il parto, in determinate fasi lunari. Studi retrospettivi storici ne devono tuttavia tenere conto.

Un altro importante fattore di confusione è la limitazione geografica dell’area interessata e la relativa copertura ospedaliera. Nel nostro campione è evidente un brusco calo di natalità tra Novembre e Dicembre 1979, e un altrettanto brusco incremento a metà Ottobre 1978 legati rispettivamente ad una chiusura del reparto di ostetricia dell’ospedale di Careggi (il principale ospedale fiorentino), e alla chiusura di un ospedale in un comune limitrofo. In estate si nota un calo di natalità legato alla preferenza per l’ospedale di Fiesole, posto in collina. Questi periodi di chiusura, che provocano eventi bruschi e delimitati nel tempo, influenzano in modo significativo il numero di nati nel periodo lunare corrispondente, anche se l’evento riguarda un singolo mese lunare. È quindi importante evidenziare queste anomalie ed escluderle dall’analisi.

Un altro studio, di tipo storico, è stato effettuato dal gruppo CICAP Piemonte (Pennacino et al, 2003). In questo studio si è utilizzata come base dati l’insieme delle date di nascita dei residenti e dei morti dei comuni di Savigliano (CN), nati negli anni compresi tra il 1923 e il 2002, per un totale di 75000 persone in un arco di un’ottantina di anni, analizzati utilizzando la tecnica dell’analisi di Fourier, uno strumento matematico per evidenziare periodicità. Lo studio non evidenzia variazioni nella frequenza delle nascite lungo il mese lunare, mentre si evidenzia una periodicità annuale e semestrale.

Su Scienza e Paranormale è stato pubblicato uno studio (Braglia, 1999) condotto su 12 mila parti nel comune di Reggio Emilia dal 1989 al 1996. Anche in questo caso non si evidenzia nessuna variazione con la fase lunare.

Gli studi nella letteratura scientifica

Esistono decine di studi su Luna e nascite riportati nella letteratura scientifica, con risultati in genere, ma non sempre, nulli. Una rassegna di questi studi è stata eseguita da tre ricercatori del dipartimento di psicologia dell’educazione di Saskatchewan (Canada) nel 1988, successivamente aggiornato (Kelly et al. 1994). Sono stati esaminati 27 studi, pubblicati tra il 1938 e il 1994, la maggior parte dei quali non mostra una relazione tra fase lunare e numero di nascite. Gli studi che trovano una correlazione trovano un massimo delle nascite a fasi lunari differenti tra loro.

Una ricerca su Pubmed, il principale database di studi medici, riporta una trentina di studi di cui è disponibile almeno un abstract, pubblicati tra il 1973 e il 2024. Tra questi abbiamo selezionato quelli unici (molti studi si riferiscono agli stessi dati) e con un minimo di informazioni utili a valutarli, elencati nella tabella seguente. Si tratta soprattutto di studi relativamente recenti, successivi a quelli analizzati nel lavoro citato sopra, e che quindi ne estendono le conclusioni. Per ogni studio è indicato l’anno di pubblicazione, il numero di indice nell’archivio Pubmed e, dove disponibili, gli anni e i luoghi delle nascite esaminate, il loro numero, il risultato trovato, e la posizione della Luna a cui corrisponderebbe un aumento di nascite.

La maggior parte di questi ultimi studi non trova nessuna correlazione. Diverse ricerche tuttavia mostrano un qualche effetto, anche se in genere piuttosto debole. Di seguito esamineremo quindi in dettaglio solo questi ultimi e gli effetti che trovano. Relativamente alla classica influenza delle fasi lunari, solo quattro studi trovano un effetto, ma con fasi lunari differenti: due trovano un picco di natalità subito dopo la Luna piena, due con la Luna nel primo quadrante (tra Luna nuova e primo quarto) e uno nel terzo quadrante. Uno di questi, uno studio effettuato nell’ospedale di Fano comprendente 1248 parti portati a termine, ha evidenziato un eccesso di nati nei 2 giorni seguenti la Luna piena solo nei parti di donne pluripare, mentre l’effetto è assente nelle primipare. I numeri tuttavia sono molto bassi. L’effetto tuttavia non è confermato in uno studio simile del 2002, condotto a Siviglia.

Una obiezione classica che viene fatta agli studi di questo tipo è che oggi le nascite sono medicalizzate, e questo altera il giorno in cui la nascita dovrebbe avvenire. Dove possibile, pertanto, si limita l’analisi ai nati spontanei e a termine. Per affrontare in modo più radicale il problema alcuni studi hanno esaminato popolazioni rurali. Uno studio spagnolo del 2020 ha esaminato 23689 nascite in donne in zone povere della Spagna rurale tra il 1810 e il 1929, in assenza di luce elettrica, e quindi con un possibile effetto dell’illuminazione lunare. Uno studio più recente eseguito da due ginecologi italiani ha analizzato 5226 nascite in villaggi del Mozambico alla fine degli anni ‘80. Entrambi gli studi non hanno trovato nessuna correlazione.

Anche in studi di questo tipo sono comunque presenti distorsioni, dovute al fatto che, quando avveniva in casa, la nascita veniva registrata a giorni di distanza e la data riportata poteva non coincidere con la data reale, come evidenziato dal numero più alto di nati in date significative (“effetto Natale”). Anche la medicalizzazione può creare una falsa correlazione, se intervengono fattori culturali. Uno studio del 2005 nel Nepal rurale ha trovato un aumento significativo della frequenza delle nascite nei due giorni seguenti la Luna nuova, ma questo era dovuto ad un eccesso di parti cesarei. La conclusione degli autori è che la nascita venisse forzata, in gravidanze non a termine, per garantire che la medesima avvenisse in una fase lunare ritenuta fausta. Purtroppo lo studio rileva come questa pratica abbia conseguenze negative sulla salute dei bambini nati forzatamente in anticipo.

Alcuni studi analizzano il rapporto tra i nati dei due sessi per evidenziare eventuali variazioni nel corso del mese lunare. Uno studio nepalese, condotto su 80 donne, mostra una fortissima correlazione tra sesso del nascituro e fase lunare dell’ovulazione, con i maschi nati quando l’ovulazione era avvenuta con la Luna piena e le femmine con la Luna nuova. Tuttavia questo è in contrasto con uno studio condotto ad Hanover che non mostra nessuna variazione nella percentuale di nati nei due sessi durante il mese lunare, e lo stesso risultato negativo è presente nello studio condotto dal sottoscritto. Uno studio svedese utilizza un metodo tradizionale cinese, basato sulla fase lunare al concepimento, che risulta “affidabile come il lancio di una moneta” per determinare il sesso dei nascituri.

Influenze gravitazionali

Alcuni studi hanno provato ad analizzare una possibile correlazione con la forza gravitazionale esercitata dalla Luna. Siccome l’orbita della Luna è ellittica, la sua distanza varia durante il mese lunare, ma in modo indipendente dalla fase apparente. Questo è apprezzabile anche ad occhio, la Luna appare visibilmente più grande quando la Luna piena avviene al perigeo (il punto dell’orbita più vicino) e più piccola quando si trova all’apogeo (il punto più distante). Pertanto anche la forza esercitata dalla Luna varia, tra 2,95 e 3,85 milionesimi di quella della gravità terrestre. Due studi, in Tokyo nel 2010 e a San Paulo in Brasile nel 2012, hanno provato ad analizzare una correlazione tra natalità e distanza Terra-Luna, trovando un aumento di natalità quando la Luna è vicino all’apogeo (quindi quando la gravità lunare è minore), ma questo effetto è smentito da uno studio con una numerosità molto maggiore effettuato a Los Angeles tra il 1994 e il 1998, ed un ulteriore studio condotto sulle date di nascita tra il 2015 e il 2018 in Spagna.

Questi studi si rifanno all’ipotesi di un effetto dovuto all’attrazione gravitazionale del nostro satellite, che esiste ed è alla base del fenomeno delle maree. L’attrazione lunare è molto debole, circa 300 mila volte più debole della gravità terrestre. Tuttavia questa forza agisce sulla Terra nel suo complesso, e viene compensata dal moto terrestre. Quel che conta non è la forza in sé, ma la differenza tra la forza che agisce sul centro della Terra, completamente compensata dal moto che questa compie intorno al baricentro Terra-Luna, e la forza che agisce su un corpo posto sulla superficie terrestre. Questa forza è compresa tra 50 e 70 miliardesimi della gravità terrestre, e riesce a spostare grosse masse d’acqua solamente in quanto opera su oggetti enormi, in pratica cambiando leggermente l’inclinazione della superficie marina, di qualche decina di centimetri su distanze di migliaia di chilometri. Anche il Sole esercita una forza confrontabile, circa un terzo di quella lunare, e difatti se ne deve tener conto nel calcolo delle maree, che sono molto più intense quando Sole e Luna sono allineati. La forza di marea è in prima approssimazione proporzionale alle dimensioni apparenti dell’oggetto che le provoca: l’edificio dell’ospedale esercita una forza mareale molto più forte di quella lunare. Anche una persona che si avvicini alla partoriente può facilmente esercitare una forza mareale superiore a quella lunare.

Analisi di periodicità

Alcuni studi analizzano la frequenza delle nascite con tecniche di ricerca dei periodi, di cui la più comune utilizza unanalisi di Fourier. In questo caso è però difficile stabilire la significatività dei periodi ritrovati, l’analisi di Fourier tende a trovare comunque delle periodicità anche in dati casuali. Come già detto, esistono periodicità annuali e settimanali nelle nascite, che interferiscono tra di loro generando una serie di segnali spuri e pertanto tutti questi studi possono essere considerati come esplorativi, per formulare ipotesi sul tipo di periodo da considerare in ulteriori analisi. Esistono infatti diversi mesi lunari, la durata che intercorre tra passaggi successivi della Luna per punti significativi della sua orbita. Oltre al mese sinodico (l’intervallo tra due Lune piene), di 29,531 giorni, esiste il mese siderale, riferito al cielo delle stelle fisse, di 27,322 giorni. Esistono inoltre il mese tropico, riferito al punto vernale (l’equinozio di primavera), quello anomalisitico, che regola la distanza Terra-Luna, e quello draconico, tra gli attraversamenti della Luna al piano orbitale Terra-Sole. Uno studio del 2002 trova una periodicità di 6,98 giorni, vicino in modo sospetto alla lunghezza della settimana.

Il periodo mestruale nella nostra specie è in media di 28 giorni, molto vicino sia al mese siderale che al mese sinodico, anche se varia individualmente in un intervallo molto più ampio. L’ipotesi che questo ciclo sia in qualche modo legato alle fasi lunari è quindi molto suggestiva, e a sua volta ha generato una serie di studi. Alcuni di questi trovano un eccesso di mestruazioni in un gruppo di volontarie sane attorno alla Luna piena (Ecochard et al. 2024), o una maggior frequenza dell’ovulazione attorno alla Luna nuova (Cutler, 1980). Una possibile spiegazione dell’effetto può derivare dall’illuminazione notturna lunare, che influenzerebbe la produzione di melatonina, che uno studio (Law, 1986) vede variare durante il ciclo mestruale. L’effetto è comunque molto piccolo, e gli studi lo evidenziano solo in donne che abbiano naturalmente un periodo del ciclo già vicino a quello lunare (Helfrich-Förster, 2021). Va comunque sottolineato che la corrispondenza tra ciclo mestruale e mese lunare occorre solo nella nostra specie, la durata del ciclo varia tra i primati. Nell’orangutan dura circa 29 giorni, nel gorilla tra i 30 e i 32, nel bonobo tra 32 e 35, nello scimpanzé circa 37 e nel babbuino tra 30 e 35. Quindi è abbastanza implausibile che la sincronizzazione avvenga solo per la nostra specie.

E gli altri animali?

Ma cosa succede per altre specie? Di particolare interesse è la frequenza delle nascite delle mucche, ed esistono almeno tre studi che analizzano la frequenza dei parti di vitelli in funzione della fase lunare. Uno studio giapponese (Sasaki et al. 2019) non trova nessuna correlazione tra fase lunare e 41.116 parti. Un secondo studio, sempre giapponese ma con numeri molto più ridotti (Yonezawa, 2016), trova un aumento dei parti nelle mucche pluripare intorno alla Luna piena, in analogia con lo studio svolto a Fano. Uno studio svizzero (Amman et al, 2016) su 2 milioni di parti trova invece un massimo subito dopo la Luna nuova, anche se non si vede una tendenza significativa.

Anche i cavalli sono importanti. Uno studio argentino (Aguilar et al, 2015) condotto su 65535 parti e focalizzato sulle differenze di sesso, non ne trova al variare della fase lunare. Invece, secondo uno studio belga del 2023. i cammelli tendono (di poco) a nascere prevalentemente maschi se concepiti con la Luna piena.

Uno studio italiano (Alberghina et al., 2021) su 150 cucciolate (973 cuccioli) trova che per i cuccioli concepiti durante la Luna nuova la percentuale di nati maschi è significativamente inferiore, sia pure con significatività bassa.

In conclusione. La maggior parte degli studi mostrano un’assenza di effetti che colleghino le nascite, o il sesso dei neonati, alla fase lunare. I rimanenti studi mostrano effetti deboli, o collegati ad aspetti differenti rispetto alla comune fase lunare, effetti che spesso sono in contrasto tra di loro tra studi differenti, o sono smentiti da altri studi. Sono stati ipotizzati gli effetti più disparati, legati alla distanza Terra-Luna, o alla posizione della Luna in cielo. Si è cercato un legame tra Luna e nascite in altre specie oltre alla nostra, sempre con scarsi risultati. Se anche gli effetti riscontrati in alcuni studi fossero reali, sarebbero difficilmente evidenti senza un’ analisi statistica seria. Ma la credenza di un legame tra Luna e nascite è duro a morire, come mostrano diversi studi sociologici condotti in reparti di ostetricia (inclusa l’inchiesta del gruppo Cicap Piemonte) e il fatto stesso che il numero di questi studi non cali nel tempo.

BIBLIOGRAFIA

Non è qui riportata la bibliografia degli studi elencati in tabella, che sono recuperabili dall’identificativo Pubmed.

– Aguilar JJ et al. (2015) Lunar cycles at mating do not influence sex ratio at birth in horses, Chronobiol Int. 32(1): 43-7 Pubmed: 25153135

– Alberghina D. et al. (2021): The influence of lunar cycle at the time of conception on sex offspring distribution in dogs, Chronobiol Int. 38(11):1517-1521 Pubmed: 34082624

– Amman T. et al. (2016): Effects of meteorological factors and the lunar cycle on onset of parturition in cows, Prev. Vet. Med. 126:11-8 Pubmed: 26848114

– Braglia L. (1999): La Luna tra mito e leggenda, Scienza e Paranormale 26, 22

– Cutler W.B. (1980): Lunar and menstrual phase locking, Am J Obstet Gynecol. 137(7):834-9 Pubmed: 7405975

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– Fini L., Comoretto G. (2000): Effetti della fase lunare sulla frequenza dei parti, https://www.arcetri.inaf.it/~giovanni.comoretto/skeptic/luna/

Gokhale, M.V, Kumar S. (2023): Moon and Health: Myth or Reality? Cureus. 15(11):e48491 Pubmed: 38073995

– Helfrich-Förster C. et al. (2021): Women temporarily synchronize their menstrual cycles with the luminance and gravimetric cycles of the Moon, Sci. Adv. 7(5): eabe1358 Pubmed:33571128

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– Kelly I.W., Martens R. (1994): Geophysical variables and behavior: LXXVIII. Lunar phase and birthrate: an update, Psychol Rep. 75(1 Pt 2):507-11 Pubmed: 7809325

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– Vance DE. (1995) Belief in lunar effects on human behavior, Psychological Reports 76(1): 32-4

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