Gustavo Rol, il libro di Giulio Campaioli che indaga sui presunti poteri del “sensitivo” torinese
A trent’anni dalla sua morte, la figura di Gustavo Rol continua a esercitare un indubbio fascino su molti appassionati dell’occulto e del paranormale. Nonostante le tante opere a lui dedicate, sono pochi gli studiosi che hanno analizzato la sua vita e i suoi presunti poteri da un punto di vista critico, cercando di condurre indagini oggettive in merito. Tra chi ha cercato di fare luce su questa figura ancora avvolta in un certo velo di mistero c’è Giulio Campaioli, autore di “Nella mente del sensitivo – Indagine sui misteri di Gustavo Rol”, libro uscito questo settembre per la casa editrice C1V.
Giulio Campaioli, perché si continua ancora oggi a parlare di Gustavo Adolfo Rol a trent’anni dalla sua morte? E perché ci sono così pochi libri “scettici” sulla sua figura?
Diciamo che queste due domande contengono reciprocamente le rispettive risposte.
Tutt’oggi si parla ancora di Rol proprio perché i libri scettici e critici sul suo conto sono pochi. Rol è considerato come una singolarità nel mondo del paranormale, l’unico “spiritista” con poteri autentici in un mare di truffatori e ciarlatani, e ciò ha portato a un’ingente bibliografia celebrativa che ha contribuito a diffondere un’immagine positiva ed intoccabile della sua persona. Di conseguenza, chiunque abbia il desiderio di approcciarsi con razionalità al caso Rol deve operare in un contesto restio ad ogni tipo di critica, e questo spesso scoraggia molti studiosi. Un altro aspetto che rende difficile condurre un’indagine imparziale sul caso Rol risiede nella mancanza di prove concrete riguardanti il suo operato. Rol non ha mai eseguito i suoi fenomeni in ambienti scientificamente controllati, ma solo in contesti privati, quindi non è stato possibile accumulare nessun tipo di prova. Le uniche fonti disponibili sul caso sono le testimonianze oculari di chi lo ha visto all’opera, le quali però non sono sufficienti per condurre un’indagine completa.
Rol, pur essendo stato definito da alcuni “medium”, non si definiva tale. Infatti non parlava con i morti, ma si metteva in contatto con gli “spiriti intelligenti”. Ci spiega un po’ meglio che cosa significa?
Lo spirito intelligente sarebbe una componente spirituale dell’individuo, distaccata dall’anima, che dopo la morte rimane ad operare nel mondo materiale, conservando alcune tracce delle azioni e del carattere della persona trapassata. Possiamo quindi definirlo come una specie di “curriculum vitae” del defunto. Rol affermava di essere in grado di entrare in contatto con gli spiriti intelligenti di persone morte (spesso pittori famosi o personaggi storici rilevanti) e di riuscire a realizzare i suoi fenomeni mediante l’intervento di quest’ultimi. Non si tratta quindi dei classici fantasmi della tradizione medianica, in quanto questi spiriti intelligenti non comunicavano con Rol ed i suoi ospiti mediante dialoghi od apparizioni, ma manifestavano la loro presenza attraverso azioni sul mondo materiale. Tuttavia, se posso permettere un mio giudizio personale, per quanto i termini e le procedure siano diverse, le dinamiche alla base degli spiriti intelligenti sono molto simili ai fenomeni provocati dai classici medium. Alla fine, Rol era pur sempre un “mezzo” tra il mondo materiale e forze spirituali superiori.
Che tipo di pubblico frequentava casa sua, e qual era l’atmosfera in cui si svolgevano i suoi “esperimenti”?
Rol si era costruito intorno a sé un circolo esclusivo di illustri personalità della società italiana. Alle sue serate hanno presenziato personaggi come Federico Fellini, Dino Buzzati e parte della famiglia Agnelli. La sua abitazione a Torino, via Silvio Pellico 31, costituiva una meta irraggiungibile per la maggior parte delle persone, un luogo all’interno del quale accadevano cose straordinarie. Le serate in casa Rol avevano sempre lo stesso svolgimento. Gli invitati arrivavano alle 21:30, e dopo delle piacevoli discussioni si cominciava con gli esperimenti, che proseguivano fino a notte fonda. Queste serate sono ricordate dai testimoni come momenti unici ed irripetibili, in cui si respirava un’aria quasi sacrale, vi era la consapevolezza di assistere ad un qualcosa di straordinario compiuto da un personaggio ancor più straordinario.
Ci fa un esempio?
Gli esperimenti erano di varia natura e consistevano perlopiù in operazioni che superavano i limiti del mondo materiale. Ad esempio una carta da gioco che cambiava colore e seme, oppure una scritta che compariva su di un foglio nascosto sotto ad un piatto. Per non parlare di esperimenti più complessi, come ad esempio l’apparizione di un dipinto su una tela bianca ed intonsa. Il tutto avveniva, almeno secondo le testimonianze, in un contesto in cui sarebbe stato difficile per Rol usare trucchi: l’illuminazione della stanza era completa, gli oggetti utilizzati erano nuovi ed intonsi, spesso acquistati la giornata stessa dagli ospiti e, soprattutto, non venivano mai toccati da Rol per tutta la durata dell’esperimento.
Più in generale, qual era il tratto distintivo di Rol, rispetto agli altri medium e spiritisti diventati popolari nello stesso periodo?
Ciò che distingueva maggiormente Rol dagli spiritisti a lui contemporanei, o precedenti, non è soltanto la tipologia di fenomeni da lui realizzati, ma anche la sua personalità. Nella cultura popolare lo spiritista ha delle caratteristiche ben precise che spesso contribuiscono ad aumentarne l’aura di negatività: spesso si tratta di personaggi rozzi ed analfabeti, di bassa estrazione sociale che si rapportano ai clienti con metodi sgradevoli (come la famosissima Eusapia Palladino), oppure dei fanatici che ricoprono il ruolo di guide spirituali, rasentando spesso il ridicolo (come il profeta François). In entrambi i casi, sono comunque figure che operano esclusivamente a pagamento.
Chi entrava in casa Rol invece si trovava davanti un personaggio di alta estrazione sociale, colto e gentile, con una grande cultura che realizza i suoi fenomeni solo ed esclusivamente per fare del bene, senza nessun compenso in denaro. Una personalità che ispirava quindi fiducia nella maggior parte delle persone.
Si può affermare che la fama di Rol sia dovuta più alla sua persona che ai fenomeni che ha compiuto.
Nel suo libro dedica una certa attenzione alla stampa e al contesto in cui Rol è diventato celebre. Pensa che oggi il mondo accoglierebbe allo stesso modo una persona in grado di produrre gli stessi effetti?
È una domanda molto complessa. Sicuramente il caso Rol oggi si svilupperebbe con dinamiche totalmente diverse. Oggi ad esempio il paranormale e l’occulto non hanno lo stesso interesse mediatico dell’Italia degli anni Settanta, in cui il sovrannaturale aveva scatenato una vera e propria mania culturale. Molto probabilmente le testate giornalistiche odierne non si interesserebbero a Rol in modo così profondo come in passato.
Penso comunque che un Rol contemporaneo sfrutterebbe le moderne tecnologie di comunicazione per essere conosciuto. Non passerebbe quindi attraverso i canali di comunicazione “ufficiali”, ma il suo personaggio verrebbe raccontato sui social network e, soprattutto, con il linguaggio dei social network. Già mi immagino un’ipotetica Chiara Ferragni che, appena tornata da una serata in casa Rol, pubblica un reel sul suo instagram personale dove racconta gli strabilianti esperimenti a cui ha assistito. È un contesto più informale, ma che sicuramente potrebbe costituire un contatto emotivo maggiore tra i testimoni di Rol ed il pubblico.
Internet è comunque un posto “libero”, dove tutti parlano di tutto sempre. Immaginando l’ipotetico reel citato poc’anzi, la cosa più interessante sarebbe sicuramente la sezione commenti, nella quale avverrebbe sicuramente uno scontro di opinioni acceso tra chi crede all’autenticità di Rol e chi lo critica.
Ecco quindi che gli spettatori non sarebbero più dei ricettori di informazioni passivi, ma costituirebbero la parte attiva del dibattito sul personaggio di Rol, generando quindi una maggior polarizzazione del discorso e, di conseguenza, un maggior caos di informazioni.
Non so quindi dire con certezza se un Gustavo Rol moderno verrebbe accolto con la stessa positività del passato, ma sicuramente si ritroverebbe al centro di un bel caso mediatico.
Nella sua indagine, prende in esame l’ipotesi che Rol potrebbe essere stato semplicemente un illusionista. Cosa ha in comune Rol con figure di questo tipo?
Leggendo le testimonianze, che spesso sono incongruenti tra di loro, si possono percepire degli elementi che fanno sorgere il sospetto che Rol fosse in realtà un illusionista. Uno strano modo di mescolare le carte (si, Rol in realtà toccava le carte), un movimento di mano sospetto o delle domande poste in modo troppo preciso e “guidato” ai presenti. Sono tutti piccoli particolari che indicano l’uso di trucchi di prestigio, i quali non sono quasi mai vistosi, ma si basano su finezze ed abilità manuali impercettibili.
Si deve inoltre considerare il modo in cui Rol eseguiva gli esperimenti. Era completamente padrone della situazione, era lui che decideva che tipo di esperimenti eseguire e come eseguirli (nonostante facesse passare queste sue decisioni come dettati dal caso). I tempi ed i metodi con cui eseguiva l’esperimento avevano l’obiettivo di creare un impatto emotivo forte nei presenti, lo stesso impatto che è cercato dai prestigiatori durante i loro spettacoli.
Gli elementi in comune tra Rol e gli illusionisti sono molteplici e difficili da percepire se non si è esperti del settore, e soprattutto sono difficili da elencare in modo esauriente in una domanda. Per chiunque voglia approfondire consiglio sempre il testo di Mariano Tomatis Rol, realtà o leggenda?, l’unico testo interamente dedicato a tutti gli elementi in comune tra gli esperimenti di Rol ed i trucchi d’illusionismo.
Proprio in questi mesi si sta ultimando la schedatura del fondo di circa tremila carte (per lo più corrispondenza privata) donato dagli eredi di Rol all’Archivio storico comunale di Torino. Pensa che da quei documenti potrebbero emergere cose interessanti? C’è ancora qualcosa da ricostruire, da un punto di vista storico, sulla sua vita e le sue frequentazioni?
Sicuramente Rol è una figura che tutt’oggi conserva dei punti oscuri, e sicuramente queste nuove carte potrebbero gettare luce su nuovi aspetti della sua vita privata, della sua complessa ed affascinante persona e del suo pensiero filosofico. Ma da un punto di vista d’indagine scientifica, non penso che questi documenti possano essere rilevanti. Tutto ciò che si poteva dire sul caso Rol (e non sulla persona Rol), è già stato in gran parte detto, ed almeno che in questi carteggi non ci siano descrizioni di esperimenti inediti da poter analizzare od una confessione esplicita in cui Rol afferma di usare trucchi, il caso del sensitivo torinese è “abbastanza” chiuso. Dico abbastanza perché purtroppo non si potrà mai stabilire con certezza se Rol fosse un autentico sensitivo o un abilissimo illusionista, in quanto non è stato possibile poter studiare i suoi esperimenti in un ambiente controllato. Tuttavia attraverso l’analisi tecnico-scientifica delle testimonianze emergono una serie di elementi che fanno crollare l’aria di intoccabilità che tutt’oggi circonda Rol. Niente di personale nei confronti di Gustavo Rol, che stando alle testimonianze era una persona stupenda. Solo la necessità di studiare un caso affascinante con razionalità e spirito critico, lasciando da parte pregiudizi e dogmatismi.
Immagine da Flickr, foto di Thierry Ehrmann, licenza CC BY 2.0