Quant’è davvero probabile che un asteroide colpisca la Terra nel 2032?
di Paola Tellaroli
Vi sarà forse capitato di leggere, in questi giorni, titoli di giornale vagamente catastrofici dai quali sembra che un asteroide, chiamato 2024 YR4, possa colpire la Terra nel 2032. Ma dobbiamo veramente preoccuparci? Se si va oltre i titoli, si apprende che in realtà si tratta di una probabilità definita come “bassa”: per essere precisi di 1 su 83, quindi di circa l’1,20%. Probabilità, questa, che è stata recentemente rialzata dall’Agenzia spaziale europea all’1,80%.
Ma quanto è bassa davvero questa bassa probabilità? Cerchiamo di mettere tutto in prospettiva. Si tratta di un evento più raro rispetto alla probabilità che esca un 3 tirando un dado a sei facce (1/6 = 16,67%), ma più probabile di quanto non lo sia morire in un incidente stradale nel corso della nostra vita (1/95 = 1,05%) [1] o vincere alla lotteria (probabilità nell’ordine di 1 su milioni).
Prima di proseguire, facciamo alcune precisazioni. Oggi siamo in grado di deviare una roccia spaziale dalla sua orbita[2], è plausibile che in futuro ulteriori osservazioni facciano scendere le probabilità di impatto e, attualmente, non c’è il rischio di una catastrofe globale. L’asteroide 2024 YR4, infatti, ha un diametro tra i 40 e i 100 metri, nulla a che vedere con il corpo celeste di circa 10 chilometri di diametro che causò l’estinzione dei dinosauri.
Tornando all’impatto, è quindi corretto considerarlo “possibile”? Tecnicamente sì, in quanto non è impossibile (la probabilità non è nulla), tuttavia, stando ad una delle traduzioni più utilizzate, sviluppata dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC)[3], sarebbe più preciso definirlo come “molto improbabile”:
Virtualmente certo |
99-100% |
Estremamente probabile |
95-100% |
Molto probabile |
90-100% |
Probabile |
66-100% |
Più probabile che improbabile |
50-100% |
Tanto probabile quanto no |
33-66% |
Improbabile |
0-33% |
Molto improbabile |
0-10% |
Eccezionalmente improbabile |
0-1% |
Infatti, quando ci troviamo di fonte a una probabilità, dovremmo sempre tenere presente il suo complementare, ovvero che se c’è circa il 2% di probabilità che un asteroide faccia strike, allora c’è anche una probabilità di quasi il 98% che questo passi molto vicino alla Terra senza colpirla (che è pertanto ciò che probabilmente avverrà). Questa prospettiva è molto più rassicurante rispetto a quella fornita dai giornali, ma è proprio questo il punto. Vi sareste mai fermati a leggere un titolo su un asteroide che, il 22 dicembre 2032, quasi certamente non avrebbe colpito la Terra? Verosimilmente no, dato che questa informazione non avrebbe aggiunto nulla di nuovo a ciò che già sappiamo, ovvero che siamo costantemente esposti a un minimo pericolo che ciò accada. I giornali, però, usano spesso titoli sensazionalistici, perché il modello di business legato al mondo dell’informazione online ha reso la ricerca dei click un obiettivo necessario alla loro stessa sopravvivenza, cosa che ha spesso serie conseguenze sulla qualità dell’informazione.
Un’esposizione corretta dei fatti e dei dati è, in questo come in altri casi, fondamentale. Numerosi studi hanno dimostrato come le parole da sole non siano sufficienti per comunicare i gradi di incertezza, poiché la loro interpretazione può variare enormemente tra persone, lingue e contesti. Ad esempio, una ricerca di Budescu et al.[4] ha intervistato un ampio campione di persone provenienti da 25 paesi chiedendo loro come interpretassero il termine “probabile” in termini percentuali. Il risultato è stato una risposta media del 60%, ma con una risposta su dieci che si trovava al di fuori dell’ampio intervallo che va dal 25% al 90%. Si tratta, quindi, di un’enorme variazione. Notiamo anche come questa interpretazione media di “probabile” non sia nemmeno inclusa nell’intervallo (66-100%) suggerito dall’IPCC che però, per onestà, dobbiamo dire essere solo uno di numerosi tentativi di creare “traduzioni” tra parole quotidiane e intervalli di probabilità. Qui ne elenchiamo alcuni:
Agenzia |
Interpretazione in intervallo di probabilità di ‘probabile’ |
NATO |
60-90% |
Canadian Intelligence Assessment Secretariat |
70-80% |
US Intelligence Community Directive (ICD) 203 |
55-80% |
UK Defence Intelligence Assessment Probability Yardstick |
55-75% |
Norwegian Intelligence Doctrine |
60-90% |
European Food Standards Authority |
66-90% |
Per questo oggi è generalmente raccomandato ai comunicatori di accompagnare le parole (se proprio devono essere usate) ai numeri e di ricordare ripetutamente la loro “traduzione”. Oltre a quantificare l’incertezza per fornire un modo di valutare quanto quei numeri siano attendibili. Infine, non facciamoci prendere dal panico da chi scrive che ora l’asteroide ha il doppio della probabilità di centrare la Terra: stiamo parlando del (quasi) doppio, è vero, ma del doppio di (circa) l’1%. Teniamolo a mente e… don’t look up!
Note
- [1] Dati USA del 2023.
- [2] RAI News
- [3] Fifth Assesment Report, Summary for Policymakers, Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) (2014).
- [4] D. V. Budescu et al., The interpretation of IPCC probabilistic statements around the world’, Nature Climate Change 4 (2014), 508-12.